Dalla collaborazione e dall'amicizia con Gigi Giancursi, un omaggio sentimentale estemporaneo al Glam Rock e ai suoi eroi: quelli conclamati e quelli meno noti. Tutto riportato all'osso di canzoni leggendarie e alla loro tenuta acustica. Più una strenna di Natale scritta da noi e una ghost track, a sorpresa. Un mini album che celebra l'enorme carica libertaria del glam rock.
Chiamatemi Venerdì, sono nato con il racconto,
inchiostro ho nelle vene ma il mondo è più moribondo.
Può ancora la canzone raccontare storie? E può raccontare il nostro tempo? Storifilìa risponde alla sfida presentandosi come una raccolta intorno al Presente di tail songs (canzoni-storia, letteralmente, ma tradotto fa schifo). I temi: web e condizionamento, nuovi proletariati digitali, fine del Lavoro, surriscaldamento globale, flussi migratori etc., senza perdere la leggerezza. Dove la narrazione è sia lo strumento del songwriting che il contesto. Infatti, ora che tutto è narrazione, il punto di partenza è la nostra deformazione narrativa, il nostro eterno storytelling, in cui tutti raccontiamo e ci raccontiamo.
C’è l’amore per le piccole storie che dalla cronaca conducono al grottesco o al surreale, illuminando qualcosa di noi tutti, ma c’è anche la visione disincantata del nostro narcisismo e delle sue narrazioni più o meno tossiche. Entrambe le dimensioni co-esistono in questa specie di concept album che, più che altro, è un “gioco critico per canzoni”.
Esito della contaminazione tra canzone d’autore, pop, elettronica e sound design e una certa soulfulness, il nuovo disco alligna in cabina di regia un binomio artistico perfetto, composto da Federico Puttilli alla produzione artistica e arrangiamenti (già con Nadàr Solo e Galapaghost) e Igor Sciavolino agli arrangiamenti dei fiati (già con Roy Paci, Banda Ionica, Marlene Kuntz, Chant Song Orchestra, etc.), con il contributo d’autore di Matteo De Simone che si sintonizza perfettamente sul metro narrativo generale e firma uno dei pezzi più pop dell’album.
Cosa si dice del disco:
“Un personaggio che meriterebbe un posto di rilievo tra i cantautori più originali d’Italia” (Bizarre, Blowup)
“A suo modo un vero e proprio unicum nella scena cantautorale italiana odierna” (Giuliano Dell Paoli, Onda Rock)
“Una musica d’autore che non si sentiva da un sacco di tempo” (Marco Zordan, Indiepercui)
“L’amore
per il gusto del racconto traspare in ogni nota e in ogni parola
scritta da Orlando Manfredi .” (Stefano D’Elia, Rumore)
"Un
album errante, cortese, poetico, che narra la realtà con il gusto
delle leggende." (Lorenza Nervitto, Rockit.it)
2015 Mexicat Records/Audioglobe/i-Tunes
Un disco nato progettualmente "on the road", ma a piedi: lungo il Cammino di Santiago di Compostela, con uno zaino, una mini chitarra da viaggio e un tablet per condividere. Produzione artistica di Gigi Giancursi (ex Perturbazione) e Gianni
Condina
(Subsonica, Assalti frontali, LnRipley), con importanti artisti a impreziosirlo: i Fratelli Mancuso, Matteo De Simone (Nadàr Solo), Fabrizio Cammarata, Elena Diana (ex Perturbazione). Duemanosinistra la backing band, con Elvis D’Elia (batteria, percussioni) Stefano Micari (basso), Andrea
Pagliardi (samples, tastiere, glockenspiel). Tredici canzoni che raccontano i passi, protagonisti di questo progetto, e le loro
verità: le ragioni di chi cerca, interroga, scappa, prega, in un mantra d’impronte e di "cose essenziali”.
Che si dice del disco:
"Orlando si apre al mondo, ne coglie il respiro e lo canta, tratteggiandone
incongruenze e bellezza.[...] “Ora tocca a noi che abbiamo i mappamondi
accesi e i fari spenti
” (Barbara Santi, Rumore)
"L’intero album si fa apprezzare proprio per la capacità di trasmettere
emozioni profonde con un’apparente leggerezza di forma, un sussurro di
poesia di commovente sincerità"(Bizarre,
Blowup)
"Tutto suona molto fresco e leggero, di quella leggerezza che pochi sanno
tradurre in musica senza risultare superficiali" (Faustiko Murizzi,
rockit.it)
"Orlando Manfredi si dimostra un artista pazzesco, eclettico e coraggioso" (Eleonora Montesanti, lamusicarock.com)
"Un cantautore esemplare che potrebbe fare scuola" (Marco Zordan, Indiepercui)
Nasce la cosa cantautorale che suona come un gruppo, dopo anni di militanza rock, con Alberto Daviso, Davide Ferraris, Stefano Micari, Andrea Pagliardi. Più della semplice somma degli ep precendenti, grazie alla produzione artistica di Max Viale (Gatto Ciliegia vs il Grande Freddo) e a tutta la crew Gatto Ciliegia. Ospiti d'onore: Lalli (ex Franti) e Tommaso Cerasuolo (voce dei Perturbazione).
Che si dice del disco:
"Ci troviamo ad ascoltare un artigianato cantautorale di ottimo livello, trattandosi di un disco di esordio" (Alessandro Besselva Averame, Il Mucchio
"Il contenuto non potrebbe esprimersi più felicemente che nel titolo, che qui avremmo definito d'autore" (Elio Bussolino, Rockerilla)
"Un artista che sa confezionare brani interessanti, freschi, autentici (Elisa Orlandotti, Jam)
"Consegnano alla storia uno dei dischi d'esordio più azzeccati di sempre (Mario Mucedola, www.shiwebezine.com).